Quando rientra nel furgone ha ancora il fiatone e la sensazione di un peso al centro del petto, si sdraia nel centro del materasso con le braccia aperte e gli occhi chiusi, le punte dei piedi premono contro i portelloni del furgone che si è chiuso alle spalle cinque minuti prima -e gli sembra una vita fa-. Il telefono è nella tasca del bomber e gli ci vuole qualche istante di troppo per recuperarlo quando inizia a suonare e nonostante il fiato corto risponde senza indugio e senza guardare il nome sul display.
- Ta'?
La voce di bambina gli scivola nell'orecchio come un serpente velenoso, infilandosi nel cervello dolorosamente. Chiude gli occhi e inspira cercando di regolare la voce, non vuole apparire stanco, tutt'altro.
- Hey Ingerul meu, come stai? Dove cazzo hai preso un telefono?
- Strab' Yuri pensava di averlo nascosto bene, ma io sono più brava di lui sai?
- Lo so che sei brava Inger, ma vedi di non far incazzare Yuri.
- Pensi che sono scema come te?
Ha otto anni e un cervello che gira meglio del suo. Con un mugolio si mette seduto, schiena curva e aspetto trasandato, osserva le foto attaccate alla parete di metallo accanto a lui, illuminate dalla luce che scivola dai finestrini. Chiude gli occhi e finge di essere li, di essere al campo, di poter aprire la porta e vederli tutti, pronti a dargli uno spintone o una pacca sulla spalla. Anche un cazzotto, perchè no.
- No Inger, non sei una scema, Yuri è ancora incazzato?
- Non vuole nemmeno che ti nominiamo, non davanti a lui almeno, ha detto che se ti vede ti spara e che sei un tradator.
- Mandalo a fanculo, sai che non è vero...me ne starò un po' per cazzi miei, mi faccio il mio clan, me lo creo, ho trovato un buon posto, troverò presto un buon giro di lavoro, qualche donna e poi..
- Mi manchi Ta'
- ...
Si toglie il cappellino passandosi una mano tra i capelli rasati. Alza gli occhi a fissare nuovamente le foto e sofferma lo sguardo su quella che ritrae la bambina al telefono, capelli castani legati in una coda alta, un fiocco giallo a tenerli fermi.
- Andrà tutto bene, tornerò presto.
- E con Strab come si fa?
- Un modo si trova, ok? Non fare la pessimista, il Texas non è poi così lontano da dove sto ora e..
- Non siamo in Texas.
- E dove siete?
- Boh, ma so che hanno cambiato città dopo che sei andato via, stiamo viaggiando da un'altra parte.
Stringe le labbra e si alza, mettendosi in ginocchio sul materasso, cercando di dare una regolata al nervosismo che gli scivola sul corpo entrandogli sotto pelle, rischia di sbattere la testa contro il soffitto del furgoncino, ma si mette in piedi e preme una mano contro il metallo, le fiammelle azzurre scorrono tra le dita come acqua.
- Quando sai dove siete fammelo sapere, ok? Ok?
- Ok Ta', è ok..te lo faccio sapere.
- Brava bambina
- Mama ha detto che c'hai la roba, la respo..respisabile? dice che di stare vicino Strab in questo stato è pericoloso, per noi..non per, hai capito no?
- Draga...
- Lo dice Mama, non io, dice che dobbiamo venire da te, se diventa troppo, Vady ha rischiato l'osso oggi e Ravi non gliene fotte molto.
Torna a sedersi sul materasso, porta le mani contro la fronte, un'altra occhiata alla raccolta di foto e una bestemmia a labbra socchiuse mentre sembra cercare di ragionare, di riportare un minimo di senso nella sua mente, ma non ci riesce davvero, tutt'altro. Sospira, posa la testa contro il metallo della parete dietro di lui e chiude gli occhi.
- Vedrò di trovare una soluzione, ok? Sai che il vecchio furgone è piccolo, cazzo, Ravi una cazzo di cosa doveva fare, gli ho dato Mama, doveva solo badare ad una cazzo di cosa..io..
- E' ok se non ci vuoi Ta'.
- Non è questo, non dire questo, non ho detto questo ok? Devo solo mettere i soldi da parte, prendere un furgone più grosso e poi tu e Vad potete venire, ma ho bisogno di tempo.
- Ok, lo dico a Mama...ma ora devo andare, che rimetto il telefono da Strab, così non pensa che l'ho usato.
- Cancella il numero prima, e draga...ti voglio bene, ok? Ti voglio bene Ingerul Meu.
- Non fare il frocio Ta'
Ride, e la voce gli si blocca in gola, mentre chiude la chiamata lasciandosi andare in una tosse senza precedenti. La sua risposta per calmarla e aprirsi una lattina di birra e ingurgitarne metà mentre si massaggia il petto.
Ha solo bisogno di un tempo che non ha e di soldi di cui non sente nemmeno l'odore.
Fanculo.
- Ta'?
La voce di bambina gli scivola nell'orecchio come un serpente velenoso, infilandosi nel cervello dolorosamente. Chiude gli occhi e inspira cercando di regolare la voce, non vuole apparire stanco, tutt'altro.
- Hey Ingerul meu, come stai? Dove cazzo hai preso un telefono?
- Strab' Yuri pensava di averlo nascosto bene, ma io sono più brava di lui sai?
- Lo so che sei brava Inger, ma vedi di non far incazzare Yuri.
- Pensi che sono scema come te?
Ha otto anni e un cervello che gira meglio del suo. Con un mugolio si mette seduto, schiena curva e aspetto trasandato, osserva le foto attaccate alla parete di metallo accanto a lui, illuminate dalla luce che scivola dai finestrini. Chiude gli occhi e finge di essere li, di essere al campo, di poter aprire la porta e vederli tutti, pronti a dargli uno spintone o una pacca sulla spalla. Anche un cazzotto, perchè no.
- No Inger, non sei una scema, Yuri è ancora incazzato?
- Non vuole nemmeno che ti nominiamo, non davanti a lui almeno, ha detto che se ti vede ti spara e che sei un tradator.
- Mandalo a fanculo, sai che non è vero...me ne starò un po' per cazzi miei, mi faccio il mio clan, me lo creo, ho trovato un buon posto, troverò presto un buon giro di lavoro, qualche donna e poi..
- Mi manchi Ta'
- ...
Si toglie il cappellino passandosi una mano tra i capelli rasati. Alza gli occhi a fissare nuovamente le foto e sofferma lo sguardo su quella che ritrae la bambina al telefono, capelli castani legati in una coda alta, un fiocco giallo a tenerli fermi.
- Andrà tutto bene, tornerò presto.
- E con Strab come si fa?
- Un modo si trova, ok? Non fare la pessimista, il Texas non è poi così lontano da dove sto ora e..
- Non siamo in Texas.
- E dove siete?
- Boh, ma so che hanno cambiato città dopo che sei andato via, stiamo viaggiando da un'altra parte.
Stringe le labbra e si alza, mettendosi in ginocchio sul materasso, cercando di dare una regolata al nervosismo che gli scivola sul corpo entrandogli sotto pelle, rischia di sbattere la testa contro il soffitto del furgoncino, ma si mette in piedi e preme una mano contro il metallo, le fiammelle azzurre scorrono tra le dita come acqua.
- Quando sai dove siete fammelo sapere, ok? Ok?
- Ok Ta', è ok..te lo faccio sapere.
- Brava bambina
- Mama ha detto che c'hai la roba, la respo..respisabile? dice che di stare vicino Strab in questo stato è pericoloso, per noi..non per, hai capito no?
- Draga...
- Lo dice Mama, non io, dice che dobbiamo venire da te, se diventa troppo, Vady ha rischiato l'osso oggi e Ravi non gliene fotte molto.
Torna a sedersi sul materasso, porta le mani contro la fronte, un'altra occhiata alla raccolta di foto e una bestemmia a labbra socchiuse mentre sembra cercare di ragionare, di riportare un minimo di senso nella sua mente, ma non ci riesce davvero, tutt'altro. Sospira, posa la testa contro il metallo della parete dietro di lui e chiude gli occhi.
- Vedrò di trovare una soluzione, ok? Sai che il vecchio furgone è piccolo, cazzo, Ravi una cazzo di cosa doveva fare, gli ho dato Mama, doveva solo badare ad una cazzo di cosa..io..
- E' ok se non ci vuoi Ta'.
- Non è questo, non dire questo, non ho detto questo ok? Devo solo mettere i soldi da parte, prendere un furgone più grosso e poi tu e Vad potete venire, ma ho bisogno di tempo.
- Ok, lo dico a Mama...ma ora devo andare, che rimetto il telefono da Strab, così non pensa che l'ho usato.
- Cancella il numero prima, e draga...ti voglio bene, ok? Ti voglio bene Ingerul Meu.
- Non fare il frocio Ta'
Ride, e la voce gli si blocca in gola, mentre chiude la chiamata lasciandosi andare in una tosse senza precedenti. La sua risposta per calmarla e aprirsi una lattina di birra e ingurgitarne metà mentre si massaggia il petto.
Ha solo bisogno di un tempo che non ha e di soldi di cui non sente nemmeno l'odore.
Fanculo.