venerdì 27 aprile 2018

bad choises


E' un corridoio lungo, come un sogno confuso non riesce a distinguere le pareti, il loro colore o il loro vero aspetto, ma sa per certo che è un corridoio e lui sta camminando lentamente lungo di esso, scivolano tra nebbia e fumo.

Non so se è effettivamente una buona idea.

Ho detto che ti pago.

Non sto parlando di pagamenti... tu vuoi disturbare qualcosa di importante, 
ti basterebbe aspettare un po', magari è solo questione di allenamento.

 O magari servono le tue paroline, magari è destino.

Non giocare con queste cose Vadir, sai bene che sono affare mio.

Non sarei qui, se non lo sapessi.

Il silenzio è opprimente, soffocante quasi, ma lui continua con la sua camminata, gli occhi fissi sul corridoio e un solo obbiettivo nella sua mente. Quando supera l'arco e entra nella sala principale un trono nero gli si prospetta davanti agli occhi. Potrebbe essere solo frutto del sogno o realtà, a lui non interessa.

Ti troverai davanti ad un corridoio, 
dovrai seguirlo fino in fondo, non farti tentare. 

Un corridoio, ok.

Il potere che cerchi è chiuso dentro di te, cercheremo solo di forzarlo un po',
ma stiamo giocando con forze che vanno oltre la mia portata, non sono molto
un fan delle divinità greche.

L'importante è che funzioni..una volta finito il corridoio?

Ci sarà una sala, in quella sala ci sarà un fuoco..
ma è tutto quello che so, ho cercato nei libri, ma non ci sono spiegazioni, 
quello che vuoi fare non è una cosa che proprio tutti hanno cercato di compiere, lo sai? 
E comunque quelle poche informazioni l'ho recuperate da miti e leggende

Va bene, in pratica una volta superato l'ingresso della sala sarò solo.

Non proprio, io sono sempre di qua, se succede qualcosa ti risveglio sul momento.

Il silenzio viene interrotto da un battito di ali. Non si volta, ma c'è qualcuno dietro di se e lo sente perfettamente. Gli parla, gli fa domande, gli chiede perchè un vivo è li, nel mondo dei morti. Lui risponde con l'arroganza di chi ha una missione, una missione più importante di qualsiasi altra cosa e la figura dietro di se tace. Un fuoco si accende nel centro della sala, esattamente davanti al grande trono, sono fiamme blu come quelle che gli scivolano dai polpastrelli e la figura alle sue spalle gli propone il modo peggiore per risvegliare ciò che è dentro di lui, accelerare i tempi è doloroso, ma se proprio lo desidera dovrà buttarsi tra le fiamme, bruciare per risorgere.

 Quindi sarò qui..non li?

E' complicato da spiegare..non ti sto dicendo che morirai, ne che il luogo in cui ti troverai sarà effettivamente il regno dei morti e non un'altra dimensione simile a questa..

Pensavo fossi un mistico

Sono una persona coerente, io lavoro sulla tua mente, ti parlerò, ti guiderò nel tuo viaggio, ma la mente di un semidio è qualcosa che non ho mai provato, un conto è far ritrovare la vita passata ad una riccona del centro, un conto è aprire porte nel cervello di un semidio, magari porte che devono restare chiuse?

Facciamolo e basta.

Non se lo fa ripetere troppo, non tentenna. Sta vivendo con l'immagine di Dust che brucia ai suoi piedi, intermezzata da immagini dei figli, da Inger che non riesce a dormire dopo il chip, di Vlad che gli chiede se moriranno tutti, di Wrecker ubriaco, Victor in gabbia, scatti mentali di Brendan e i suoi occhi carichi di odio, la maschera al memory riversa a terra, il volto di Max rovinato dalla guerra e dal suo sangue. Avanza verso il fuoco e semplicemente si lascia inglobare da esso, mentre la carne inizia a sciogliersi e il calore diventa insopportabile.

Ricordati che sarò qui a darti una mano, ok?

Ok. Altre cose che dovrei sapere?

Attento a Thanatos

Chi?

Beh, Ade sarà il dio della morte, ma la morte per i greci era inteso come un essere,
un dio alato di nome Thanatos, le leggende dicono che chi lo guarda negli occhi muore.

Il fuoco blu intorno a lui diventa sempre più scuro fino a trasformarsi in una sfera nera, lo circonda come una seconda pelle ed entra dentro di lui, le anime degli inferi improvvisamente sembrano urlare all'unisono dentro la sua mente. Quel luogo non è più silenzioso, trattiene il fiato mentre si sente circondare da una presenza costante, sono sensazioni che non riesce a scacciare, un leggero disagio che gli scivola sotto pelle mentre quella nuova capacità gli scivola nella mente, irrobustendola.
Ok, quindi niente Thanatos. Altro?

Quando vorrai uscire da quella situazione dovrai solo sussurrare il mio nome.

Un po' come battere i tacchi delle scarpette rosse? Quindi è tutto?

Non morire, Doroty, che devi pagarmi.

Alzarsi diventa difficile, ma una volta in piedi è pronto ad allontanarsi, prende un profondo respiro, tiene gli occhi chiusi e apre le labbra per dire il nome dello stregone che l'ha spedito negli inferi, quando una voce lo interrompe. L'essere è ancora dietro le sue spalle, lo sente mormorare parole dolci, la sua voce cambia fino a divenire quella delicata di una donna, poi di una ragazzina. Sono le voci di coloro che ama e gli sta chiedendo di voltarsi a guardarle, per salutarle un'ultima volta. Quando la voce di Irina gli arriva alle orecchie sente le lacrime inondargli le guance. Non resiste, si volta di scatto per poterla rivedere un'ultima volta. Una mano fredda e bianca si posa sull'occhio destro, proteggendolo dall'immagine di un uomo ricoperto di piume nere, gli occhi rossi si scontrano con il suo sinistro, lo fissano con espressione gelida e dolce al tempo stesso. Quando l'occhio sinistro viene coperto è troppo tardi, ha già visto la morte.

Vadir?
Vadir porcocazzo svegliati.
Svegliati! Mioddio..mioddio cosa ho fatto.