- Mi prendono! Mi prendono!
- Inger..Inger..
- Mă iau, tată!
- Inger, sono qui, sono qui..
Abbraccia la bambina che piange contro il suo petto, le lacrime che gli bagnano la maglietta del pigiama e i singhiozzi che le scuotono la schiena. Il fratello si sveglia confuso, affacciandosi dal suo letto a castello per chiedere cosa succede e l'unica cosa che lui può fare è scuotere il capo, facendogli cenno di tornare a dormire.
- Va tutto bene, stai bene
- I'm scared!
- Lo so, ma io sono qui ora, niente più nightmare, ok?
Accarezza i capelli biondi della figlia, accettando di trascinarsela nel letto matrimoniale, permettendole di stringersi a lui. Inger non dorme più bene dopo quello che è successo a Dover, ma alla fine quello che sta passando le notti insonni con lei è lui. Alle cinque del mattino si siede al tavolino, guardando fuori dal finestrino coperto dalla grata di metallo che ha dovuto aggiungere durante la guerra, fissa il luna park abbandonato e le figure scure che camminano tra le giostre e si chiede se è quello il futuro che può dare ai suoi figli, non sa rispondersi e scola lattine di birra cercando una soluzione a tutto.
L'unica soluzione che trova è coprirsi il viso con le mani e pregare per la prima volta suo padre, chiedergli più tempo, quel che basta per aggiustare almeno metà dei problemi che lo affliggono.
- Inger..Inger..
- Mă iau, tată!
- Inger, sono qui, sono qui..
Abbraccia la bambina che piange contro il suo petto, le lacrime che gli bagnano la maglietta del pigiama e i singhiozzi che le scuotono la schiena. Il fratello si sveglia confuso, affacciandosi dal suo letto a castello per chiedere cosa succede e l'unica cosa che lui può fare è scuotere il capo, facendogli cenno di tornare a dormire.
- Va tutto bene, stai bene
- I'm scared!
- Lo so, ma io sono qui ora, niente più nightmare, ok?
Accarezza i capelli biondi della figlia, accettando di trascinarsela nel letto matrimoniale, permettendole di stringersi a lui. Inger non dorme più bene dopo quello che è successo a Dover, ma alla fine quello che sta passando le notti insonni con lei è lui. Alle cinque del mattino si siede al tavolino, guardando fuori dal finestrino coperto dalla grata di metallo che ha dovuto aggiungere durante la guerra, fissa il luna park abbandonato e le figure scure che camminano tra le giostre e si chiede se è quello il futuro che può dare ai suoi figli, non sa rispondersi e scola lattine di birra cercando una soluzione a tutto.
A Inger e ai suoi incubi.
Al dolore al petto e al fiato corto.
Alla mancanza di soldi.
Alla roulotte rotta.
A Vladyslav che non sa ancora scrivere o leggere.
Al futuro incerto.
Al livido sul fianco e a Brendan che apre e chiude i pacchetti di sigarette.
L'unica soluzione che trova è coprirsi il viso con le mani e pregare per la prima volta suo padre, chiedergli più tempo, quel che basta per aggiustare almeno metà dei problemi che lo affliggono.
Resta li dove ci sono canzoni.
Resta li dove ci sono canzoni, mi piace.